fondazione Mida

Giovedì 20 Agosto 2020 15:59

TERREMOTO 20+20. RICORDARE PER RICOSTRUIRE

A quarant'anni dal terremoto del 1980, in tempi di nuova e diversa emergenza, abbiamo il dovere di commemorare la tragedia e il diritto di interrogarci su cosa è successo. Per farlo è necessario approfondire, scavare tra le macerie invisibili rimaste in tanti anni di doposisma. Ricostruire non vuol dire solo sanare le ferite fisiche e materiali dei luoghi terremotati o di un sistema economico in difficoltà ma anche pensare alle comunità, al sentimento dei luoghi, alla felicità interna lorda. L’Osservatorio sul Doposisma ha prodotto dal 2010 a oggi vari rapporti di ricerca, convegni, festival, concorsi creativi ed eventi, cercando di mettere in pratica la visione prospettica del futuro affondandola nelle radici di speranza emerse dalle macerie del 1980.

 

INDICE

 

Presentazione di Rosa D’Amelio, Presidente del Consiglio Regionale della Campania

 

Introduzione, di Antonello Caporale, giornalista del Fatto Quotidiano e ideatore dell’Osservatorio sul Doposisma

 

Parte 1

 

CAPITOLO 1. Terremoti e gestione delle emergenze. L’esperienza del 1980, di Stefano Ventura;

 

CAPITOLO 2. Oltre l’Atlantico. Terremotati, migranti, Italian-Americans a New York, di Manuela Cavalieri

 

CAPITOLO 3. La cattiva ricostruzione. Da dove ripartire dopo quarant'anni? di Simone Valitutto

 

CAPITOLO 4. Passarono gli anni e il nuovo non venne. Dopo il terremoto, le fabbriche, di Pietro Simonetti e Stefano Ventura

 

CAPITOLO 5. Etnografia di una ricostruzione. Fiducia e mutamenti sociali in una comunità irpina di Teresa Caruso

 

CAPITOLO 6. Rischio sismico, prevenzione e gestione dell’emergenza. Aspetti normativi e tecnico-amministrativi, di Raffaele Tarateta

 

Parte 2.

 

CAPITOLO 7. Il CERVENE (Centro Regionale di Riferimento Veterinario per le emergenze non epidemiche), presentazione e attività, di Raffaele Bove - Salvatore Medici

 

CAPITOLO 8. La nascita della disastrologia veterinaria e l’esperienza di Adriano Mantovani, di Raffaele Bove e Nicola Amabile

 

 

Postfazione. Osservare il doposisma

 

Appendice fotografica

 

Il libro è disponibile al MIDA STORE alle Grotte di Pertosa e Auletta e presto sarà disponibile sui principali bookstore per l'acquisto online.

 

PER INFORMAZIONI:

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Pubblicato in Chi Siamo
Sabato 20 Ottobre 2018 09:58

Nelle terre dei Principi

NELLE TERRE DEI PRINCIPI

Monaci e comunità italo-greche nel Principato Longobardo di Salerno
mostra documentaria

La mostra è prima di tutto il racconto di una migrazione, quella causata a partire dagli inizi del IX sec. dalla conquista araba della Sicilia. È la storia di vite comuni, di contadini e artigiani in fuga dalla Sicilia e dalla Calabria, in cerca della salvezza e della stabilità. Ma è anche la storia di monaci e di santi alla continua ricerca dei luoghi della solitudine, che non posseggono nulla, che non hanno bisogno di nulla, che hanno rinunciato al mondo per praticare l’ascesi, ma che possiedono anche un sano senso pratico ed efficaci doti organizzative, che si dimostrano instancabili fondatori di monasteri, guaritori, medici, abili diplomatici, sempre sensibili ai bisogni delle comunità che incontrano nel corso del  loro difficile cammino verso la perfezione spirituale.

Esistenze comuni, esistenze eccezionali: tutte hanno contribuito ad infondere una forte impronta nelle terre d’arrivo, incidendo con la loro presenza profondamente nel processo di formazione del paesaggio storico di un ampio comparto del Mezzogiorno d’Italia.

Terre dei Principi” è così che vengono definiti i domini longobardi nella vita di San Nilo da Rossano, tra i protagonisti più illustri di una vicenda straordinaria di fede, cultura e umanità.

Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania, condividono un frammento di memoria storica troppo spesso dimenticata, ma soprattutto conservano l’eredità prodotta da un incontro tra civiltà diverse e da un sincretismo culturale inedito, che si manifesta vivido nei lacerti degli affreschi sopravvissuti, tra le crepe dei ruderi di antichi monasteri, nelle tradizioni, nelle forme devozionali. Un patrimonio materiale e immateriale che è ancora in grado di esercitare un forte fascino sulla tanto distante e troppo spesso distratta, modernità.

Informazioni sulla mostra

L’inaugurazione della mostra è prevista per il 27 Ottobre alle ore 11.00.
Sarà possibile visitare la mostra dal mercoledì al sabato, dalle 14.00 alle 17.00 e la domenica dalla 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.00.

L’ingresso è gratuito.

Pubblicato in Eventi
Lunedì 31 Luglio 2017 14:34

Cronache dal Doposisma

Al Palazzo dello Jesus ad Auletta (Salerno) è aperta la mostra dell'Osservatorio sul Doposisma, visitabile dal giovedì alla domenica, dalle 15 alle 19. E’ gradita la prenotazione al numero 0975 397037.

 

“La natura non conosce catastrofi”, diceva Max Frisch, scrittore svizzero. La natura segue il suo corso, a volte con sorprese meravigliose, altre volte con esiti spaventosi. Il terremoto è un evento naturale, sono le azioni dell'uomo a renderlo catastrofico nei suoi effetti.
L'Osservatorio sul Doposisma della Fondazione MidA, è un piccolo gruppo di lavoro che ha come obiettivo produrre documenti e analisi utili alla discussione e al dibattito, riannodando il filo della memoria degli eventi passati con le urgenze dettate dal presente e le suggestioni poste dal futuro.
Ha preso in considerazione nel corso degli anni quello che avviene dopo un sisma, attivando un “sismografo sociale” per descrivere le trasformazioni e le persistenze che interessano una comunità colpita da un terremoto.
L'inatteso arrivo di un sisma sospinge un territorio in una sorta di tabula rasa, sulla quale bisogna essere capaci di disegnare il futuro di una comunità, reagendo ai lutti e alle distruzioni e investendo tutte le energie a disposizione. Spesso, però, questa ripartenza ha messo all'opera speculatori, approfittatori e interessi. Indagare il doposisma può quindi aiutare a evitare gli errori del passato
Il lavoro di indagine dell'Osservatorio sul Doposisma si è concretizzato attraverso vari dossier di ricerca: “Le macerie invisibili” (2010), La fabbrica del terremoto. Come i soldi affamano il Sud (2011), Lucantropi (2012), Energie dalla terra (2016) e i documentari Irpinia anno 30 d. T. (2010) e “La Basilicata nel cellulare. Memorie dal terremoto e sogni di petrolio” (2012).
Inoltre abbiamo immortalato cosa è restato e come si viveva nei paesi terremotati campani e lucani, grazie all'obiettivo di Francesco Fantini, nel 2002. Sono le foto che potete osservare in questa sala.
Abbiamo anche ospitato le foto di Daniele Lanci sul doposisma a L'Aquila dopo il 2009 (“Una notte in Italia”) e abbiamo lanciato un concorso per vignettisti che chiedeva di disegnare un bozzetto della moneta da 1 euro che avesse come tema le ricostruzioni italiane (“La satira investe nella ricostruzione”, 2010).
Si può anche intraprendere un viaggio negli effetti e nelle caratteristiche dei terremoti italiani nel corso dei secoli grazie ai Terragiornali, che illustrano in forma di brevi cronache, in forma di breaking news, i vari eventi sismici avvenuti in Italia dall'antichità fino ad oggi.
Le cronache dal doposisma sono quindi un percorso nella storia e nei luoghi che hanno conosciuto il terremoto e i suoi effetti, e nel caso italiano questo vuol dire quasi tutto il territorio nazionale, per riflettere sul fatto che la natura continuerà a seguire il suo corso, ma l'uomo può e deve conoscere e adeguarsi a quelle regole, rispettandole e ponendosi in simbiosi con esse.

Pubblicato in Chi Siamo

Il CIPE (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha approvato nella seduta del 23 marzo una serie di delibere per lo stanziamento di fondi destinati a vari interventi, che contemplano interventi per il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale, interventi infrastrutturali e politiche per il lavoro.

All’interno di questo pacchetto di misure si trova anche una voce per le ricostruzioni post-sismiche del territorio dell’Aquila, per le alluvioni in Liguria del novembre scorso e anche per il completamento della ricostruzione in Campania e Basilicata (terremoto del 1980). Per quest’ultima voce i fondi ammontano a 33,4 milioni di euro; di questo fondo andranno in Campania 23,4 milioni di euro, dei quali 9,7 per l'Irpinia, 6 per il Sannio, 5,8 per il Salernitano, 1,7 per la provincia di Caserta.

Era dal 2008 che non venivano stanziati fondi per il completamento della ricostruzione. Ora il Ministero per le Infrastrutture dovrà ripartire il fondo tra i comuni che ne hanno necessità per le opere da completare.

La delibera del CIPE permetterà, in un periodo di forte criticità per le casse pubbliche e per l’economia, in particolare al Sud, una piccola boccata d’ossigeno.

Gli amministratori dei comuni interessati hanno condotto, negli scorsi anni, una lunga trattativa affinchè il ministero delle Infrastrutture consentisse lo sblocco dei fondi e il completamento della ricostruzione.

LINKS:

http://denaro.it/blog/2012/03/23/autoimprendiorialita-e-occupazione-il-cipe-sblocca-65-milioni-di-euro-2/

http://www.irpinianews.it/Politica/news/?news=100010

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Economia/Dalloccupazione-alla-cultura-il-Cipe-da-il-via-libera-allo-stanziamento-dei-fondi_313122223129.html

http://www.salernonotizie.it/

Pubblicato in Campania - Basilicata

Il Filo della Memoria:racconti, storie e testimonianze

FIL - Il sentimento dei luoghi

L'Aquila emotion