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Venerdì 28 Ottobre 2011 08:58

RICOSTRUZIONE MOLISE / 1 Le basi della cricca a San Giuliano di Puglia

Scritto da  Valerio Calabrese
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San Giuliano di Puglia San Giuliano di Puglia

Intrecci e affari nella ricostruzione post sisma in Molise, dalla nascita della cricca, ai milioni di euro letteralmente volatilizzati. Dove e come nasce la cricca della protezione civile, un viaggio all’interno di quello che possiamo ritenere a ragione il più grosso affare ed il più grosso scandalo molisano.

di Michele Mignogna

“Il modello Molise ha funzionato, San Giuliano di Puglia, dopo 9 anni è risorta, abbiamo terminato la ricostruzione”. Queste le parole del sindaco di San Giuliano di Puglia Luigi Barbieri, candidato alle elezioni regionali con l’ADC di Aldo Patriciello, il giorno dell’inaugurazione della sede municipale storica, nel cuore del centro storico, interamente ricostruito, il palazzo marchesale è costato la bellezza di 6 milioni di euro, 3 per la parte che riguarda direttamente il Comune, per un totale di 5 impiegati più il sindaco che l’ha eletta a suo secondo domicilio, ed altri 3 per la parte che era abitata da alcuni cittadini. Questa è solo l’ultima mega opera che il  primo cittadino, nonché soggetto attuatore per la ricostruzione, ha inaugurato poco prima delle elezioni cosi come di abitudine. Ma cosa è successo a San Giuliano di Puglia? Quali i metodi utilizzati per la ricostruzione? Soprattutto quali sono stati i soggetti interessati all’operazione che ha visto piovere letteralmente sul piccolo paese molisano la bellezza di 700 milioni di euro circa? Andiamo con ordine e torniamo con la mente a quei drammatici giorni a cavallo tra ottobre e novembre del 2002, quando una scossa di terremoto del settimo grado scosse l’area del fortore basso molisano, seminando panico e paura in tutta la provincia di Campobasso, tranne poi capire, successivamente che i comuni più colpiti erano “solo” 14, e tra questi c’era San Giuliano di Puglia, dove a seguito della scossa crollò un’ala della scuola seppellendo letteralmente 27 bimbi e la loro maestra. Una tragedia che porta tutt’oggi strascichi drammatici non solo per quella comunità, ma per tutto il Paese, vista anche la gara di solidarietà che immediatamente gli italiani hanno fatto. Poi però si scoprì che a far cadere la scuola Francesco Jovine non fu il terremoto, bensì gli errori che i tecnici e le imprese commisero durante il suo ampliamento, conseguenze che si sono tradotte in diversi anni di carcere per i soggetti coinvolti. Da allora San Giuliano è diventata una terra di sperimentazioni, i soldi arrivati sono stati tanti, e andavano spesi, e più si spendevano più la politica acquisiva forza e visibilità, e più la politica acquisisce forza e visibilità più si controllano i cittadini, questo in sostanza è successo in un piccolo lembo di terra, in cui si sono sperimentati su larga scala gli affari di quella che i giudici di Roma hanno definito come “una vera e propria cricca affaristica atta a far soldi sugli investimenti pubblici”. Ma la scoperta della cricca avviene nel 2009, quando alcune intercettazioni tra l’allora capo del PDL Denis Verdini e Angelo Balducci dirigente del   Dipartimento per lo Sviluppo e la competitività del turismo della Presidenza del Consiglio dei ministri, incaricati della gestione dei "grandi eventi", quindi parliamo dei mondiali di nuoto del 2009, dei festeggiamenti per i 150 anni dell’unità d’Italia e dello scandalo ormai famoso delle strutture per il G8 della Maddalena, in cui nonostante lo Stato avesse speso centinaia di milioni di euro per le opere pubbliche non si fece in tempo, spostando cosi il summit dei grandi della terra a l’Aquila. Cosa c’entra tutto questo con il Molise vi starete chiedendo, c’entra eccome perché, in tutti gli imbrogli che vedono coinvolti la “cricca” c’è un funzionario della Protezione Civile che funge da collante tra imprenditori e vertici politici, dove tutti, a seconda dei propri bisogni, aveva la sua parte. Questo funzionario è Claudio Rinaldi, che come molti sapranno, è indagato a Roma per abuso d’ufficio e a Firenze per corruzione. In particolar modo, era il Commissario straordinario per i Mondiali di nuoto che ha favorito tanti “amici” nella costruzione di piscine e centri sportivi, totalmente incurante di leggi e piani regolatori. E non è finita. Rinaldi era in “affari” anche con Diego Anemone, l’imprenditore “piglia tutto” della protezione civile. Lo stesso Claudio Rinaldi è stato Soggetto attuatore per la ricostruzione in Molise, all’inizio era stato indicato dal Presidente del Consiglio per la ricostruzione della sola San Giuliano, poi però, di colpo si ritrova soggetto attuatore anche per molte opere pubbliche in tutto il Molise e che poco hanno a che fare con il terremoto, cosi complice anche la politica locale. Il soggetto attuatore ha fatto quello che ha voluto e con chi ha voluto e non solo lui.

1-continua

Pubblicato in Molise

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