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Giovedì 25 Ottobre 2012 10:27

Ricostruzione in molise: tempo scaduto.

Scritto da  Valerio Calabrese
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di Michele Mignogna

Terremoto. Uffici bloccati e i tecnici non possono consegnare i progetti.
Che il modello Molise sulla ricostruzione post sisma sia definitivamente naufragato è ormai una certezza, che la ricostruzione si è piantata al 35% è un altro dato di fatto. Ma il problema più grave è che con la fine dello stato di calamità i tecnici e i progettisti non sanno a chi consegnare i progetti, determinando in questo modo ritardi incolmabili.


La ricostruzione post sisma in Molise è nel caos totale, un fallimento più volte annunciato ma al quale nessuno ha inteso mai porre rimedio, cosi oggi ci ritroviamo il Presidente Iorio con l’ennesimo rinvio a giudizio, questa volta sull’allargamento del cratere sismico, con centinaia di famiglie fuori casa a proprie spese nonostante non sono stati loro a provocare il terremoto del 2002, imprese ormai alla canna del gas, il tutto sommato al periodo di grave crisi che il Molise come il resto del mondo sta attraversano, rischiano di innescare una miccia che a breve potrà far saltare tutto. L’ultimo fatto, anzi paradosso direi, è che i progettisti che devono consegnare gli elaborati agli uffici regionali non possono farlo perché nessun ufficio, dopo la chiusura della struttura commissariale, si sente autorizzato a ritirarli, determinando in questo modo ritardi che saranno deleteri per quei cittadini che seppur raggiunti dal contributo non possono iniziare per questi motivi, ma da dove nasce “l’inghippo” e chi potrebbe risolverlo? Durante tutto il periodo della ricostruzione, e quindi della presenza degli uffici sisma in ogni comune, erano loro a fare un primo esame dei progetti, per poi mandarli nella sede commissariale a Campobasso dove due commissioni controllavano e valutavano i progetti, e soprattutto per snellire le procedure erano loro che rilasciavano la famosa Autorizzazione Sismica Preventiva, dopo di che convocavano la “conferenza di servizio” e li si dava il via libera ai lavori, certo anche in questo caso il tempo che passava dalla consegna del progetto fico all’autorizzazione era abbastanza lungo, oggi invece non essendoci più la struttura commissariale nessuno sa chi deve fare cosa per la ricostruzione. Attualmente infatti l’Agenzia Regionale per la Protezione Civile, quella che dovrebbe completare la ricostruzione, ritiene che non si debbano rilasciare più le Autorizzazioni Sismiche Preventive (perché non si è più nella fase di emergenza) ma bisogna procedere come prevede la L.R. 25/11 (in realtà la LR 20/96 visto che il regolamento di attuazione della LR 25/11 non è stato ancora approvato). Il problema è che se provi a depositare i calcoli di una struttura che ha usufruito, o che deve usufruire, del contributo post sisma, seguendo le procedure indicate dalla  L.R.20/96  il deposito viene rifiutato dal Servizio Tecnico per le Costruzioni della Regione Molise, perché ritengono di non avere la competenza. Non solo, attualmente ci sono numerose istanze di Autorizzazione Sismica Preventiva in fase di rilascio che la struttura commissariale ha “trasferito” all’Agenzia e che giacciono da qualche parte da diversi mesi da quando  a maggio è stata istituita l’Agenzia. E ancora con il Decreto del Commissario Delegato il n.°6 del 28 gennaio 2010 gli interventi di “riparazione funzionale” (i famosi 20.000 euro per intenderci) sono stati trasformati in interventi strutturali per un importo pari almeno al 90% della cifra concessa .Per questi prima non era necessaria alcuna autorizzazione perché appunto la caratteristica della procedura dei 20.000 euro era la snellezza del procedimento, oggi dovrebbe essere necessario avere l’autorizzazione sismica o il deposito. Non ci sono indicazioni in merito e, comunque, non è possibile procedere nemmeno con gli interventi di “riparazione funzionale”. Una situazione insomma, al limite della sopportazione, dove chi ha il dovere di intervenire non lo fa, ma intanto gli stipendi del dirigente e dei funzionari dell’Agenzia Regionale di protezione Civile sono stati adeguati e gli altri si arrangino, non riescono nemmeno a dire con chiarezza quando, come e in che modo il concorso per i tecnici degli uffici sisma si farà, lasciando nel limbo 250 persone che per dieci anni hanno lavorato per il sisma. Bastasse che il Presidente Iorio dicesse che questo lavoro può farlo, tranquillamente l’ufficio tecnico regionale per il momento, e poi successivamente, dopo il famoso concorso, tornare nelle competenze della struttura post sisma.

Pubblicato in Molise

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