Fulvio quella mattina si alzò tardi. Dalla sua casa un po’ più su dei Vergini, e quasi all’Osservatorio Vesuviano, si vedeva dall’alto un bel pezzo di città. Poteva dirsi in collina, ma in una Napoli in cui tutto si mescola e si trasforma, non nella collina elegante e borghese del Vomero, ma innestata e avviluppata alla radice della Napoli popolare e più antica, tra i Vergini ed il rione Stella, salendo verso Capodimonte. Il padre, professor Labriola, cazzutissimo docente di diritto, l’aveva scelta per la sua bellezza, trattandosi di un antico palazzo, il cui colore rosso cupo, conferma a Napoli…