fondazione Mida

Giovedì 23 Aprile 2015 19:40

Energie dalla terra, seminare cambiamento

Scritto da  Stefano Ventura
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Piccolo commento in itinere e personale, ad un esperienza di vita e di ricerca sul campo...

di Carlotta Ebbreo

La mia ricerca per “Energie della terra: seminare cambiamento”, è cominciata a fine Febbraio, a seguito dei primi contatti con l'Osservatorio sul Doposisma, e con la fondazione Mida.

Ciò che mi ha colpito ed entusiasmato fin dall'inizio di questa esperienza, è stata la cura, la disponibilità e qualità delle persone che ruotavano attorno alla Fondazione, la libertà di movimento in termini di ricerca e l'approccio percepito nel quale la conoscenza ed il suo approfondimento venivano concepite in legame con la progettazione allo sviluppo locale. Ho potuto apprezzare il concetto alla base dell'Osservatorio di ricerca come un “Sismografo sociale”, riassunto per me da Stefano Ventura e ne sono rimasta colpita.

 

Ho strutturato le tre visite vagando come una staffetta. La metodologia di ricerca per creare il campione di studio si chiama Snow Ball, ed effettivamente mi son comportata da palla di neve, rimbalzante tra una persona ed un'altra, una cittadina ed un'altra, tra campagne, aziende e piccoli paesi nelle aree interne di Campania e Basilicata. Ho incontrato ed ascoltato contadini, produttori, ristoratori, ricercatori, potatori, amministratori, pensionati, giornalisti, panettieri, attivisti, frequentatori di bar, ecc... Ciò è avvenuto grazie a suggerimenti fondamentali susseguitisi man mano seguito, e relativamente ai quali spero di essere all'altezza e saperne fare tesoro. Spero anche, e tenterò in ogni modo, di rispettare le persone che sto via via incontrando in questa esperienza e che mi stanno dando in dono il loro tempo, la loro storia e quindi, la loro fiducia.

La ricerca si sta concentrando principalmente sul Vallo di Diano, “entità geografica” che sta risultando di volta in volta più complessa e la cui definizione cambia rispetto al punto di vista che la descrive.

 

Credo nella ricerca collaborativa e nell'intelligenza collettiva. Il tema che sto trattando, solleva questioni imminenti al livello sia locale che globale, come ad esempio l'auto-sostenibilità, il senso odierno del rurale, l'identità locale, le relazioni economiche ecc. Per sviluppare uno sguardo in merito, anche solo su un territorio, credo che maggiore è il numero di persone a collaborare, maggiore sia la possibilità di produrre qualcosa che possa essere di qualità e impatto positivo.

Per questo il mio desiderio è quello di creare, alla fine di questa ricerca, un lavoro co-prodotto con persone che a diverso titolo lavorano sul tema e che sono interessate a ripensare l'agricoltura come un elemento centrale e strutturante di benessere, nella progettazione del rapporto dell'uomo nell'ambiente e del benessere. Sto tutt'ora tentando di farlo – stimolare collaborazioni-, e rimango a disposizione ad ogni sollecitazione.

La sfida dell'approccio alla ricerca-azione-partecipata che propongo, sta anche nel fatto di consultare man mano i partecipanti, relativamente alle miei idee di “azioni”, accumulare i consigli e ponderare su questi ultimi le azioni. Ciò mi sta portando a proporre più strumenti di discussione ed analisi, per i quali la loro messa in atto sta corrispondendo ad un percorso fluido, influenzato da quanto detto prima.

Per terminare, questo piccolo commento in itinere ad un esperienza di vita e di ricerca sul campo, vorrei sottolineare che il luogo che mi ospita mi stupisce di giorno in giorno per la presenza di persone che mettono in gioco, con il loro protagonismo, principi e soprattutto pratiche, la possibilità di coltivare un luogo vivace, ricco di respiri sani e benessere per le generazioni future.

Tra questi vorrei ringraziare e sono felice di avere incontrato gli organizzatori dell'incontro che è tenuto ad Atena Lucana in questi giorni

La terra mi tiene

un contenitore di poesia, musica e progettazione di un rurale in cui le idee innovative sviluppate virtuosamente nei luoghi, cercano nuovi modi di sostenersi, incontrarsi ed organizzarsi. Gli organizzatori creano qualcosa di nuovo, onorando la storia di un Luogo e delle persone e dei mestieri che lo hanno abitato, chiedendosi come ripensarlo vivo.

Un luogo dove ci si incontra e si celebra, con le cose buone come il Pane, che ci ricordano la bellezza di esseri umani e di quando l'agricoltura, un prodotto culturale di co-produzione con la natura, ritorna a risuonare come tale.

Pubblicato in Chi Siamo

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