Tra i primi luoghi citati da radio e televisioni nelle ore seguenti la scossa delle 19.34, Balvano è un paese segnato nella sua storia recente da grandi tragedie collettive.
Il 2 marzo del 1944 in una galleria ferroviaria tra le stazioni di Balvano e Bella-Muro avvenne il più grave disastro ferroviario della storia d’Italia. La Galleria delle Armi fu il teatro della tragedia: 517 persone (secondo i dati ufficiali) asfissiate dalle esalazioni di monossido di carbonio provenienti delle locomotive, dopo che il treno, per via della pendenza della linea ferrata e del carico eccessivo, s’era arrestato.
Ma Balvano, come detto, fu uno dei luoghi simbolo anche del sisma dell’80. La maggior parte delle vittime (77 in totale) morirono nel crollo della chiesa di S.Maria Assunta, dove il cedimento di tutta la parte anteriore e del portale di ingresso (dovuto ad uno sciagurato restauro) bloccò la fuga dei fedeli. Quei fedeli, 66 tra bambini e adolescenti, segnarono il più feroce tributo della Lucania al sisma del 1980.